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"CRAG Lido" - Curatorship

Curatorship of "CRAG Lido", Project Room by Federico Caputo
July 2021 @ CRAG - Chiono Reisovà Art Gallery, Turin

An old postcard that refuses to fade out. This is the riviera that Federico Caputo tells us in his Project Room “CRAGLido”, an environmental installation operation suspended between the sweet consolation of nostalgia and an optimistic gaze aimed at a near (indeed very close) future that gives us back the right to imagine a world free from the limitations we have learned to live with. Through a quotationism that combines a pop dimension made of magazines and ice cream wraps with a biographical story of his childhood spent between Bordighera and Ventimiglia, between colored tiles, flower beds and palm leaves, Federico Caputo builds a scenography capable of projecting us into a Mediterranean summer that is placed outside of time and space, in a place of the heart that smells salt, oleander and bougainvillea, where distant radios play muffled songs accompanied by the obsessive chirping of cicadas. An old postcard that refuses to fade.
CRAGLido is the invitation to abandon oneself to a gentle melancholy, to a necessary lightness in these complex times in which words such as restart and rebirth, so strictly linked in our imagination to that summer “hot as the kisses that we have lost” sung by Italian songwriter Bruno Martino, have become so enormous and heavy. An invitation to embrace this moment full of waiting before discovering what shape the new normal will take.
“Another winter will come back, a thousand rose petals will fall, the snow will cover all things and maybe a little peace will come”.

Una vecchia cartolina che si rifiuta di sbiadire. È questa la riviera che ci racconta Federico Caputo nella sua Project Room “CRAGLido”, un’operazione di installazione ambientale sospesa tra la dolce consolazione della nostalgia ed uno sguardo ottimista puntato verso un futuro vicino (anzi vicinissimo) che ci riconsegni il diritto di immaginare un mondo libero dalle limitazioni con cui abbiamo imparato a convivere.
Attraverso un citazionismo che unisce ad una dimensione pop fatta di rotocalchi e incarti di gelati un racconto biografico della sua infanzia passata tra Bordighera e Ventimiglia, tra mattonelle colorate, aiuole fiorite e foglie di palma, Federico Caputo costruisce una scenografia abitabile capace di proiettarci in un’estate mediterranea che si colloca fuori dal tempo e dallo spazio, in un luogo dell’anima che profuma sale, oleandro e bouganville, dove radio lontane suonano canzoni ovattate accompagnate dal frinire ossessivo delle cicale. Una vecchia cartolina che si rifiuta di sbiadire.
CRAGLido è l’invito ad abbandonarsi ad una malinconia gentile, ad una leggerezza necessaria in questi tempi così complessi rispetto ai quali si fanno così enormi e pesanti parole come ripartenza e rinascita, così intrinsecamente legate nel nostro immaginario a quell’estate “calda come i baci che abbiamo perduto” cantata da Bruno Martino. Un invito a abbracciare questo momento carico di attesa prima di scoprire che forma prenderà la nuova normalità. 
“Tornerà un altro inverno, cadranno mille petali di rose, la neve coprirà tutte le cose e forse un po’ di pace tornerà”.
"CRAG Lido" - Curatorship
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